Valutare, valere, valorizzare.
Nell’ultimo articolo del blog – che trovi qui – parlavamo di quali sono gli oneri e gli onori dei capi nella gestione dei collaboratori. Giocavamo con le parole, ritornando alla radice comune tra valutare e valere e, per estensione, valorizzare.
Perché non siano solo giochi di parole, ma realtà possibili, prendiamo in prestito altre parole: non sono le nostre, ma di persone che abbiamo valutato. Di persone che dall’essere valutate si sono sentite valorizzate.
Ripensare sé stessi
“Mi è servito tantissimo per ripensarmi; ne esco consolidato nella mia autoconsapevolezza”.
RIPENSARMI. Ecco la prima cosa che accade durante il processo di valutazione: ci si prende tempo per pensare a sé. Pensare a ciò che è stato, alle sfide superate, agli errori commessi, alle scivolate e alle conquiste. A come siamo stati, a cosa abbiamo vissuto, a chi siamo. Prendere contatto, e quindi consapevolezza di sé. E l’informazione è potere, anche quando si parla di noi stessi; solo conoscendoci a fondo possiamo costruire qualcosa in noi.
Il valore dell’attenzione
“Mi sono sentita ascoltata e, di conseguenza, importante. Avere la possibilità di seguire un percorso basato sull’attenzione e non sulla critica e i punti di debolezza, mi ha resa più consapevole. Ora riesco a rendermi conto dei meccanismi che si innescano e agire di conseguenza. Questa è valorizzazione”.
UN PERCORSO DI ATTENZIONE. Prendermi quel tempo per ripensarmi, non da solo ma accompagnato da qualcuno che mi guida nel percorso. Ecco il valore inestimabile del sentirsi ascoltati: la nostra storia è importante per qualcuno; quello che ho fatto è interessante per l’altro. E non per trovare i punti deboli, ma per dare nuove letture, diverse interpretazioni, per sostenere l’altro nel suo percorso di consapevolezza e crescita. Ecco cos’è la valorizzazione.
La valutazione come guida
“L’esperienza della valutazione mi ha offerto uno strumento capace di valorizzare la mia managerialità e, allo stesso tempo, guidarmi nella definizione degli aspetti da rafforzare, con l’obiettivo di continuare a coltivare la tensione al miglioramento come fonte di soddisfazione personale e come opportunità per l’azienda”.
GUIDARMI. Ecco che la valorizzazione si trasforma poi in un progetto di sviluppo, che dia valore alla persona e all’azienda di cui fa parte. Il valore che abbiamo riconosciuto in noi (valutare, valere…) ci guida per definire dove vogliamo andare per scegliere una via che sia in sintonia con chi siamo.
E allora dalla valutazione possiamo davvero costruire piani di sviluppo che possano tenere conto di attitudini, desideri e propensioni delle persone, garantendo così al contempo lo sviluppo del business connesso.